sabato 24 settembre 2011

A Pesaro una scuola dà un'educazione 'da cani'


PESARO si conferma come una delle città più “cinofile” del Paese. Il numero di cani accolti in famiglia è in aumento, ma quando arriva in casa un cucciolo è necessario prepararsi accuratamente alla sua educazione. Chi non è in grado di gestire da solo le problematiche del nuovo amico a quattro zampe, può contare su una figura professionale a cui sempre più persone si rivolgono: l’educatore cinofilo, una delle cosiddette “nuove professioni” che inizia con un corso impegnativo di 8 mesi, tenuto dall’Associazione professionale nazionale educatori cinofili (Apnec) in diversi capoluoghi tra cui Ancona. A Pesaro, nella cornice verde del Ledimar, in questi giorni apre la sua attività la «Scuola Cinofila All dogs», che si propone come punto di riferimento nell’educazione dei binomi cucciolo-padrone, per un’impostazione più corretta del rapporto uomo-cane. Un servizio utile per educare non solo i cuccioli, ma anche cani già adulti che manifestino specifici problemi comportamentali, quali ad esempio l’aggressività verso uomini o cani o una forte “territorialità” ma anche la semplice tendenza ad abbaiare eccessivamente, a mordere un po’ tutto in casa. Poi ci sono corsi per il conseguimento del patentino “Cittadino a 4 zampe”: un riconoscimento rilasciato al cane (ed al padrone…) che prepara ad affrontare in tranquillità una serie di situazioni frequenti nella vita urbana. I cani che superano il corso ottengono una vero e proprio patentino che in futuro consentirà ai loro padroni di portarseli dietro in ogni situazione, dal ristorante al negozio, fino allo stadio, garantendo soprattutto la capacità di non arrecare disturbo, con buona pace di gestori ed esercenti che avranno aderito al programma aprendo i loro locali e negozi anche ai clienti con cane “patentato” al seguito. Il corso prenderà il via il 30 settembre alle 15 e 30 presso la Facoltà di Veterinaria in via Vienna.

Quartu, il sindaco vieta i parchi ai cani: "Presto zone apposite in città e spiaggia"


Cani liberi che spaventano bambini e anziani ed escrementi sparsi ovunque. La convivenza tra i frequentatori dei parchi pubblici e gli amici a quattro zampe, mal controllati dai padroni, stava diventando troppo difficile. Così il Comune ha deciso di vietare il loro acceso alle principali aree verdi della città. A breve (si attende la firma sull'ordinanza) gli animali avranno a disposizione solo appositi spazi riservati e attrezzati. Alle sei aree già presenti nei diversi quartieri se ne aggiungeranno altre in cui i cani potranno correre senza creare problemi. L'amministrazione inoltre la prossima estate allestirà zone specifiche anche in spiaggia e permetterà l'accesso degli animali negli uffici, nei mezzi pubblici e nei negozi.

Tumori: uomini e cani condividono stesso marcatore cancro


Uomini e cani hanno una “spia” del cancro in comune. L’hanno scoperto scienziati austriaci isolando nelle due specie l’antigene carcino-embrionario (Cea), un recettore molecolare che segnala il ritorno del tumore. I ricercatori hanno seguito il comportamento di questa molecola, una glicoproteina che si ritrova in alte concentrazioni nei tessuti del cancro alla mammella ma anche in quelli di colon e polmone. L’ipotesi degli scienziati è che data l’importanza biologica del recettore esso sia in realtà una traccia della storia evolutiva dei mammiferi che è rimasta intatta nelle diverse specie. Gli scienziati sperano adesso di approfondire il suo ruolo e trovare nuove terapie: “Avendo il cane una vita più breve dell’uomo tutti i processi sono più veloci - spiega Jensen-Jarolim - e questo potrebbe fornirci risposte innovative in tempi più brevi”.

Il lupo può salvare la lince dall’estinzione


Per ovviare alla drastica diminuzione di esemplari di lince canadese (Lynx canadensis) negli Stati Uniti continentali, alcuni ricercatori propongono di... salvaguardare il lupo. Secondo uno studio pubblicato sul Wildlife Society Bulletin, infatti, il grande predatore avrebbe un ruolo essenziale nel ristabilire l'equilibrio tra le specie che popolano il territorio in questione. Lo confermerebbe l’esperienza nel parco di Yellowstone dove l’animale, dopo settant’anni di assenza, è stato gradualmente reintrodotto. Nel giro di quindici anni, il suo impatto sulla catena alimentare e sull’andamento dell’intero ecosistema si è reso evidente. Cacciando alci e wapiti (Cervus canadensis, un cervide diffuso in Nord America), i lupi costringono questi grandi erbivori alla fuga; proteggono così indirettamente piante e alberi. Nel celebre parco, alcuni vegetali sono così scampati al pericolo di estinzione locale. Gli alberi, cresciuti per la prima volta dopo decenni, hanno protetto il suolo dall’erosione e rinfrescato i fiumi con la propria ombra contribuendo al ritorno dei castori, prima quasi scomparsi da Yellowstone. I castori, a loro volta, hanno costruito dighe, creando nuovi habitat per i pesci. Negli alberi e nei cespugli, di nuovo folti, hanno trovato dimore molti uccelli canori mentre animali come l’orso e il corvo hanno potuto nutrirsi delle carcasse lasciate dai lupi. Da quando il lupo è tornato, la popolazione dei coyote si è ridotta della metà, mentre quella delle lepri scarpa da neve è cresciuta. In generale, biodiversità e vita selvatica sono rifiorite. Da qui l’idea di proteggere il lupo per salvaguardare la lince: potrebbe essere la soluzione. Sempre se ci saranno i lupi perché recentemente si è riaperta la caccia al lupo almeno nelle Montagne Rocciose. Un brutto segnale per il lupo e la lince.

Dagli squali uno scudo «antivirus»


Gli animali continuano ad insegnarci qualcosa. E’ il turno degli squali dai quali viene una speranza per la salute umana. Proprio una sostanza chimica trovata nello Squalus acanthias, meglio noto come spinarolo, si è rivelata un'arma potente e sicura contro alcuni virus che attaccano l'uomo. La ricerca, pubblicata su 'Pnas', è partita dalla potente l'immunitá naturale dello squalo contro le infezioni virali che contrasta con il loro sistema immunitario apparentemente primitivo, ma efficace. Nessuno riusciva a spiegare perchè lo squalo è così resistente. Il segreto sembra proprio essere nella squalamina. Una sostanza con «ampie proprietà antivirali che sembra proteggere contro i virus che attaccano i tessuti del fegato e del sangue. Altri composti simili che esistono nello squalo probabilmente sono mirati contro infezioni respiratorie virali, e così via. Lo studio del sistema immunitario dello squalo per trasformare tutti questi composti antivirali in agenti che proteggono gli esseri umani contro un'ampia varietà di virus. Sarebbe rivoluzionario. Infatti, se è vero che esistono già molti agenti antibatterici, i medici hanno pochi farmaci antivirali per aiutare i loro pazienti. Da qui l’importanza della scoperta. Infatti i test in laboratorio hanno rivelato che la squalamina è un antivirale efficace, capace di eliminare un ampio spettro di virus umani e animali. La squalamina sintetica è già stata somministrata a un gruppo di pazienti all'interno di studi clinici per fermare la crescita dei vasi sanguigni nei tumori, senza che abbia provocato effetti collaterali importanti. Considerato il profilo di sicurezza e la facilità di produzione di questa sostanza, le ultime ricerche mostrano ora che potrebbe essere testata come nuovo trattamento di malattie virali come la Dengue e la febbre gialla, ma anche l'epatite.

CONDANNE PER DOPING SUI CAVALLI A QUINTAN. LA LAV: FERMIAMO QUESTE MANIFESTAZIONI


Per Gianluca Felicetti presidente della Lav non ci sono incertezze: le condanne per doping alla Quintana di Foligno (Perugia) non lasciano spazio all’immaginazione. Per il Presidente della LAV è il sistema dell’utilizzo dei cavalli in queste manifestazioni che va cambiato. A rendere possibile il crearsi di situazioni poco chiare è la commistione tra allevatori, proprietari, fantini e veterinari che porta come effetto quello di fare del male agli animali.  “Esprimiamo il nostro plauso al Nas dei Carabinieri e alla Magistratura - continua Felicetti - per le brillanti indagini dell’operazione “Zodiaco”. Riguardo alla condanna dei due medici veterinari, la LAV chiede all’Ordine provinciale e alla Federazione nazionale dei medici veterinari la loro sospensione cautelare fino al definitivo giudizio. La loro implicazione è grave considerando che tra le finalità stabilite dal Codice deontologico dei medici veterinari vi è la “promozione del rispetto degli animali e del loro benessere in quanto esseri senzienti”. La LAV con Felicetti, è tornata anche sul caso della cavalla Estrada morta durante la Giostra di giugno chiedendo di fare luce anche su quel caso.